Si sa, il mondo della cinofilia non è solo scodinzoli e lunghe passeggiate. Molto più spesso di quanto si sia disposti a credere abbandoni, maltrattamenti ed incuria colpiscono i nostri amici a quattro zampe. Il motivo? Sebbene nulla di ciò sia giustificabile, è opportuno chiedersi cosa spinga centinaia di persone a liberarsi di Fido, a disinteressarsi delle sue necessità o, ancor peggio, a lasciare che subisca violenze e soprusi.
Fra le ragioni più comuni, l’incapacità di gestire il proprio cane. È difatti frequente che i proprietari, non in grado di comprendere a fondo le necessità del proprio animale domestico, lo spingano ad atteggiamenti difficili da governare: aggressività, frustrazione e paura patologica sono soltanto alcune delle reazioni di Fido agli errori dei propri amati padroni.
I comportamentisti dovrebbero sempre focalizzare la propria attenzione sulla lettura del cane, assolutamente indispensabile. Non sono i trascorsi dell’animale ad essere importanti, ma ciò che intende comunicarci, istante per istante. Dunque anche i quattro zampe con alle spalle drammatiche storie di abbandono possono essere riabilitati, rieducati, recuperati.
Il recupero comportamentale non ha naturalmente nulla a che vedere con l’educazione di base: mentre in quest’ultimo caso si intende insegnare al cane a vivere adeguatamente al contesto in cui si trova, la riabilitazione consiste nel correggere i problemi comportamentali derivati con ogni probabilità da una cattiva gestione dell’animale.
Affinché i nostri amici crescano al meglio, dunque, è bene non commettere troppi errori: spesso difatti i padroni sono i maggiori responsabili della condotta poco adeguata del proprio animale domestico. A provarlo, il gran numero di successi conseguibili fra i cani riabilitati in strutture apposite, privi di una figura di riferimento che, si sa, talvolta non ha le idee chiare sul percorso da seguire. L’altissima percentuale di esiti positivi con animali rieducati in assenza dei proprietari si riduce quando anche i padroni vengono coinvolti: la buona riuscita del percorso non può prescindere da un loro totale coinvolgimento, dagli esercizi a cui dovrebbero dedicarsi pedissequamente e senza eccezioni.
Educare o rieducare un cane, con un percorso studiato ad hoc per ciascun esemplare è senz’altro un’ottima strategia per prevenire gli abbandoni. Un quattro zampe ben educato, in grado di relazionarsi al meglio nel contesto in cui vive risulterà meno problematico, pertanto i padroni non dovrebbero avere motivo alcuno per volersene sbarazzare.
Marcello Messina
Istruttore e Rieducatore Comportamentale
Marcello Messina
http://www.marcellomessina.it/