statistiche web

Cani addestrati a riconoscere il cancro al seno

Il primo video del Natale 2016 per gli Amici de “Il Mio cane”
10/11/2016
55^ Esposizione Internazionale Canina – Foggia
15/11/2016

Un progetto innovativo in Francia al Centro Curie di Limoges
Cani antidroga, cani da tartufo, cani utilissimi nel ritrovare persone scomparse o sopravvissuti a disastri, e adesso cani che potrebbero essere utili contro il cancro al seno. In Francia, al Centro Curie di Ricerca sul cancro di Limoges è partito un progetto per addestrare i cani a usare il loro fiuto per individuare le cellule tumorali. Un metodo assolutamente non invasivo ma che potrebbe rivoluzionare le diagnosi di questo tipo di tumore, che colpisce in Francia circa una donna su dieci.

Questo è Thor, un cane di due anni che sta per iniziare il suo allenamento quotidiano. Ha un fiuto molto sviluppato quindi è il candidato ideale. Deve individuare in quale barattolo si trovi la salvietta che si è strofinata addosso una donna che ha un tumore. “Non può vedere le differenze – spiega il suo trainer – può indovinare solo usando l’olfatto, che gli dovrebbe indicare quale è la salvietta giusta, se vuole la sua ricompensa deve sedersi di fronte al barattolo corretto. Per lui è un gioco”.

 

L’idea è partita dal Centro Curie di Parigi, dalla dottoressa Isabelle Fromantine. “Le cicatrici dei tumori lasciano un odore sgradevole – ha spiegato – stavo conducendo una ricerca per capire il motivo di questo odore e pensavo a una soluzione ed ecco che ho realizzato che questa combinazione di profumi così intensi doveva essere collegata non all’infezione o al metabolismo della paziente, ma apparteneva al tumore stesso”.

I cani non entrano in contatto con le persone. Chi vuole sottoporsi al test deve semplicemente farsi dare un kit con salviette, gel particolari e altri accessori da bagno e una volta usati, riportarli per farli analizzare. Il team poi analizza i campioni e se c’è qualche risultato dubbio si richiedono esami più approfonditi.

Un modo semplice e anche psicologicamente meno faticoso per chi non vuole sottoporsi frequentemente alle campagne di prevenzione o alle mammografie. Qualcosa di simile è stato sperimentato già negli Stati Uniti per la diagnosi del cancro alla prostata e la percentuale di successo ha superato il 90%.

(fonte askanews)