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PETFOOD: cosa sappiamo dei sottoprodotti animali ?

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Siamo proprio sicuri di conoscere correttamente il significato e il ruolo dei sottoprodotti (o derivati) di origine animale?

Il termine “sottoprodotto” deriva dal fatto che si tratta di ciò che rimane delle carcasse di animali una volta rimossa la porzione muscolare e non perché queste parti dell’animale siano inferiori in termini di qualità, sicurezza o dal punto di vista nutrizionale.
I sottoprodotti, principalmente visceri e frattaglie, forniscono generalmente più nutrienti rispetto al tessuto muscolare e sono componenti importanti (e persino prelibatezze) delle nostre diete…  tanto è vero che in passato erano comunemente utilizzate anche dai nostri nonni!
Purtroppo rimane la percezione negativa del consumatore e diverse aziende, che utilizzano carni di organi e altri ingredienti appartenenti alla medesima categoria, per evitare lo stigma di “sottoprodotto”, li elencano come singoli ingredienti (ad esempio: fegato, cuore, rene, plasma) e magari pubblicizzano l’alimento come privo di sottoprodotti!!
Infatti, nonostante online si leggano numerose leggende metropolitane sulla produzione e composizione dei sottoprodotti, esistono in realtà delle definizioni legali rigorose di ciò che può essere incluso in questo termine.
Nello specifico, la definizione normativa dei sottoprodotti di mammiferi esclude specificamente peli, zoccoli, corno, rifiniture di pellame e contenuto intestinale, nonché qualsiasi cosa che non sia parte della carcassa. Quindi, chi sostiene teorie diverse non solo non è  a conoscenza delle leggi, ma sta anche cercando di trarvi in inganno!
Altre preoccupazioni sui sottoprodotti possono derivare dal fatto che alcuni (ma non tutti) sottoprodotti sono trasformati in polveri o farine. La trasformazione produttiva (rendering) è il processo di cottura di un ingrediente ad alte temperature per separare il grasso e le proteine. Il prodotto finale è una polvere ricca di proteine ​​che può essere facilmente conservata, trasportata e incorporata in alimenti secchi (croccantini) per animali domestici.

La qualità del prodotto finale, come tutti gli ingredienti, può logicamente variare ma non possiamo definirla a priori, soprattutto dalla lettura dell’etichetta o dal sito web. A questo proposito, è molto importante selezionare i produttori che hanno standard severi di controllo della qualità delle materie prime e che selezionano solo ingredienti di alta qualità, indipendentemente dal fatto che siano sottoprodotti o meno.
In ultimo, ma non di minore importanza, l’utilizzo di sottoprodotti dell’industria alimentare umana per il petfood è determinante in un’ottica globale. Da una parte non si sacrificherebbe dal 30 al 50 %circa dell’animale macellato (vedi immagine) e dall’altra si limiterebbero i prodotti di scarto che altrimenti  andrebbero eliminati in altro modo, con un conseguente aumento dei costi e soprattutto dell’ inquinamento ambientale.

In conclusione, non siate prevenuti verso i sottoprodotti perché oltre ad essere ingredienti sicuri, nutrienti e bilanciati sono una grandissima risorsa ambientale e di sostenibilità globale.


Barbara Tonini

Medico Veterinario
PhD Nutrizione del Cane e del Gatto