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Come scegliere il cane ideale per i bambini e per la famiglia

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Una relazione importante quella tra “cuccioli”. Ma l’85 per cento delle morsicature ai bimbi avviene tra le mura domestiche. Ecco consigli della veterinaria Barbara Gallicchio per evitare problemi.

Cani e bambini: una relazione importante. Crescere con un quattrozampe infatti può davvero essere un legame forte e un’esperienza arricchente per un bimbo. Purché si rispettino alcune regole base fondamentali. L’85 per cento delle morsicature ai bimbi avviene infatti tra le mura domest12661864_1125452460812321_2015023336117706253_niche. E non a causa di cani aggressivi, bensì di cani che convivono con i minori o che comunque li conoscono perché vivono con lor parenti o amici di famiglia. Insomma non sempre la reciproca conoscenza è garanzia di sicurezza assoluta. Ma la maggior
parte delle morsicature sono prevedibili ed evitabili. Abbiamo quindi chiesto consiglio a Barbara Gallicchio, veterinario esperto in comportamento, professore a contratto all’università Cattolica Sacro Cuore di Milano e presidente dell’Asetra Associazione studi etologici e tutela delle relazioni con gli animali.

 

Qual è il primo consiglio da rispettare per evitare problemi?
Mai lasciare un bambino, sotto i 7-8 anni, da solo con il cane. Il quattrozampe infatti non è un baby sitter e il bambino ha spesso comportamenti imprevedibili come tirargli la coda o le orecchie, infilargli le dita negli occhi, mettergli le mani in bocca mentre sta mangiando un osso, buttarglisi addosso mentre dorme, corrergli incontro guardandolo diritto negli occhi quasi a sfidarlo (che può indurre una reazione da confronto sociale o comunque sviluppare ansia). L’animale viene così disturbato, sorpreso, spaventato e, di conseguenza, mordere per (reazione) difendersi.

È sempre “colpa” del bambino se gli succede qualcosa dunque?
Direi che è sempre responsabilità dell’adulto vigilare sul bambino. Questo, soprattutto dai 2 anni in su ama sperimentare e agisce secondo il suo istinto. Se gli si vieta qualcosa in genere lo fa. Ecco perché occorre essere sempre presenti.

Esistono razze di cane più adatte per interagire con i bambini?
I cani più adatti hanno una reattività medio bassa o bassa, non impulsivi, con temperamento pacato e riflessivo. Tra I più socievoli sono quelli da caccia, da cerca, da riporto e d’acqua. Le razze: in tutti i gruppi ve ne sono di adatte alle famiglie con bambini ma certo alcune sono famose per la loro mansuetudine con i familiari: barbone, lagotto, tutti i retriever (tra cui Golden e Labrador), gli spaniel – tra cui il Cavalier King Charles – setter, beagle, i collie, bearded collie,il bobtail, il bovaro del bernese. Anche parlare di taglia è difficile: gli alani o i Terranova sono enormi ma molto pazienti.

E i cani di taglia piccola?
I toy non sono tanto indicati perché sono troppo fragili e i bambini piccoli possono essere piuttosto materiali e poi li vogliono prendere in braccio e, se cadono, questi cagnolini si fanno proprio male. Anche il piccolo levriero italiano è molto delicato. I bassotti invece sono cani da famiglia che ben si adattano, un po’ come la gran parte dei segugi.

E i meticci?
Dipende dall’indole dell’esemplare e dalla sua storia particolare. E se provengono da un canile meglio far presente, prima di portarli a casa, che si hanno bambini. Deve essere un esemplare equilibrato, giocoso, non problematico o pauroso.

Meglio il cane maschio o la femmina?
Sempre meglio la femmina perché, in genere, sono meno reattive, più tranquille. Il maschio è quasi sempre più reattivo e irritabile. Soprattutto se si tratta di un maschio insicuro e timoroso.

Qual è la situazione di convivenza ideale?
L’ideale è far crescere i due “cuccioli” insieme: bimbo dai due anni e quattrozampe dai tre mesi. Imparano a conoscersi in modo naturale, la comunicazione diventa intuitiva. Grazie al gioco, all’intimità, al condividere gli spazi di casa. É fondamentale che il cane, qualunque cane, da cucciolo sia ben socializzato e fatto abituare a tutti i contesti della vita urbana, in modo che sia adattabile e che non si spaventi ad ogni piccolo cambiamento. Questo è uno dei cardini della prevenzione.

È possibile educare un bambino a stare con un cane?

Qual è la situazione di convivenza ideale?
L’ideale è far crescere i due “cuccioli” insieme: bimbo dai due anni e quattrozampe dai tre mesi. Imparano a conoscersi in modo naturale, la comunicazione diventa intuitiva. Grazie al gioco, all’intimità, al condividere gli spazi di casa. É fondamentale che il cane, qualunque cane, da cucciolo sia ben socializzato e fatto abituare a tutti i contesti della vita urbana, in modo che sia adattabile e che non si spaventi ad ogni piccolo cambiamento. Questo è uno dei cardini della prevenzione.

È possibile educare un bambino a stare con un cane?
Asetra, l’associazione di cui sono presidente, propone un progetto europeo molto interessante che si chiama Blue Dog.org. Lo strumento utilizzato è un Dvd dove il protagonista è, appunto Blue Dog, un cane di color blu proprio perché non venga identificato solo con una specifica tipologia o razza. Il cartone animato prevede solo musichette orecchiabili e nessun testo parlato. Il bambino viene invitato a seguire la storia e a interagire adottando comportamenti sicuri. Però il DVD è accompagnato da un manuale per i genitori o gli insegnanti, ricco di informazioni importanti.

(fonte Iodonna Corriere della Sera)