


Ma, con la fine dell’emergenza e dello smartworking, quando la vita è rientrata nei ranghi e il lavoro negli uffici, cani e gatti si sono ritrovati soli a casa. Qualche neo proprietario (in Italia è successo molto spesso) ha pensato bene di abbandonare il peloso. Altri hanno cercato aiuto. Anche di qui il boom di richieste di dog sitter: a New York, capitale mondiale dell’arte di ingegnarsi e proporre nuovi avveniristici servizi, guadagnano anche 100 mila dollari l’anno (come racconta un articolo del New York Times). Insomma, non quello che comunemente si definisce un “lavoretto”.
Anche in Italia il lockdown ha favorito l’adozione di animali da compagnia, fino a raggiungere la quota di 62 milioni (siamo secondi in Europa). Superando di gran lunga la stessa popolazione italiana, ferma a 59,11 milioni di individui. Insomma, il futuro è di una società con meno bambini, ma piena, pienissima di cani e gatti. Di qui le stime sulla crescita di prodotti e servizi legati al mondo pet: passerà dai 232 miliardi di dollari del 2020 a 350 miliardi nel 2027 (oggi in Italia vale 3,5 miliardi). Gli italiani spendono già – rileva Nielsen – qualcosa come 949 milioni all’anno solo per cani e gatti, quasi il 50% in più di quanto destinato ai figli (633 milioni).
A fronte di questi fattori e della crescente richiesta, è cambiato anche il “mestiere” di dog sitter, non solo lavoretto saltuario per studenti. Di media, un dog sitter o un cat sitter può partire da un compenso di 7 euro all’ora fino a oltre i 18 all’ora. La media è di 11 euro. Ma bisogno poi considerare variabili come la taglia del cane, il numero degli animali da gestire, se il servizio viene prestato a casa propria o in orari notturni.
Sul fronte formazione, non è naturalmente necessario essere un educatore cinofilo per diventare un pet sitter. Anzi: in generale si può iniziare senza avere seguito corsi. Certo è fondamentale avere confidenza con gli animali, conoscerne le caratteristiche e saperli “trattare”, anche in caso di intemperanze caratteriali o disturbi fisici.
In ogni caso, di norma, prima di essere “assunti” come pet sitter, si incontrano cane e proprietario, magari per una passeggiata, per capire se c’è feeling con l’animale.
fonte iodonna.it