(NB: non è una disquisizione su specifici strumenti di conduzione o educazione/addestramento!)
Un problema riportato di frequente dai proprietari di cani è quello relativo al tirare al guinzaglio durante le passeggiate.
Si tratta solo di scarsa educazione o no?
Innanzitutto partiamo con il dire che un cane non nasce sapendo andare al guinzaglio. Ci sono cani più propensi a seguire il proprietario e a stargli vicino, ma il fatto di camminare al passo senza tirare va insegnato.
Esistono vari metodi e tecniche per farlo, ovviamente mi riferisco a metodi non violenti. Tuttavia le tecniche non servono se alla base non vi è ha una buona relazione con il proprio cane e se non si comprendono le sue necessità e la sua comunicazione.
In questo articolo non parleremo di esercizi e tecniche, ma l’attenzione verrà posta su tutto ciò che “sta dietro” il tirare al guinzaglio.
Infatti, dovremmo SEMPRE domandarci quale sia la motivazione che porta il cane a tirare e quali siano le sue emozioni in quel momento.
Un cane può tirare al guinzaglio:
– perché è eccitato positivamente dall’uscita e dall’ambiente e non sa ancora regolare le proprie emozioni;
– oppure potrebbe essere a disagio o spaventato e cercare di scappare o comunque allontanarsi dalla situazione stressante;
– ancora, potrebbe essere reattivo ad alcuni stimoli che incontra in passeggiata, a causa di uno stato emotivo non positivo, come paura e rabbia, scarsa socializzazione, tendenza a manifestare comportamenti di tipo predatorio (ad esempio verso biciclette), bassa resistenza alla frustrazione.
NON è corretto focalizzarsi solo sull’inibire il “sintomo”, cioè il comportamento di tirare. Questo è quello che alcune persone fanno, sgridando, strattonando (talvolta strozzando) il cane e punendolo. Oppure smettono di portarlo in passeggiata, se hanno il giardino. Invece, è molto importante chiedersi perché il cane tira e come sta emotivamente, per poi migliorare il problema.
Non si tratta solo di scarsa educazione, o, come spesso si dice, di dominanza!
Oltre a emozioni e motivazioni, anche la gestione globale del cane deve essere presa in considerazione, quindi è necessario valutare:
– se il cane esce abbastanza e in quali contesti e se le passeggiate sono appaganti e stimolanti;
– se il cane ha anche la possibilità di stare libero, ad esempio in sgambatoi (anche se su questi ci sarebbe da discutere) o campi cinofili;
– se viene portato quando possibile in contesti naturali;
– se fa attività mentale e fisica regolare;
– se gli viene data la possibilità di avere tempo di annusare e marcare, questi infatti sono comportamenti normali e necessari per un cane.
Mentre non è fisiologico un cane che cammina appiccicato alla gamba del proprietario (questa è la condotta al piede, che si può insegnare, ma NON serve per una normale passeggiata), senza guardarsi intorno e senza annusare. Talvolta i cani non manifestano questi comportamenti, poiché sono in stress per la situazione in cui li si è portati oppure perchè sono stati precedentemente inibiti nel farlo.
Inoltre, è importante capire come la persona comunica con il proprio cane, attraverso il linguaggio del corpo e la voce, e se è in grado di capire i segnali comunicativi dell’animale.
La passeggiata dovrebbe essere un momento da dedicare al cane, non ad altro (vedi utilizzo del telefonino).
Spesso è la persona stessa che mette tensione sul guinzaglio*, indipendentemente se il cane è un “tiratore” o meno, peggiorando il quadro.
Esiste un obbligo di tenere il cane ad un guinzaglio di massimo 1,5 metri nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico. Ovviamente è importante considerare la questione sicurezza (la propria, quella del proprio cane e quella di chi lo circonda), e non è possibile lasciare fare al cane tutto ciò che vuole.
Tuttavia, è dovere del proprietario comprendere le motivazioni e le eventuali difficoltà del cane.
Se il cane tira perché ha paura e vuole allontanarsi dalla strada, non è corretto costringerlo a stare lì, anzi, ci si deve allontanare e, ovviamente, cercare di aiutarlo a superare il disagio con un percorso ad hoc.
Passeggiare in ambiente naturale può essere molto appagante e rilassante, e si può fare utilizzando longhine che permettano al cane un certo movimento. Nella mia opinione sarebbe positivo poter curare la gestione consapevole della libertà da parte del cane e del proprietario, ma questo è un argomento spinoso…
Aiutando l’animale a stare meglio, migliorerà anche il suo comportamento, al di là degli “esercizi” che si possono fare.
Possiamo quindi dire che dietro al tirare al guinzaglio c’è un mondo, che merita di essere scoperto.
I proprietari di cani possono chiedere aiuto ai professionisti del settore, Educatori e Istruttori cinofili, Veterinari comportamentalisti, Etologi, che aiutino a capire le motivazioni per le quali il cane tira e che guidino il proprietario a comprendere e rispettare emozioni e motivazioni del proprio cane quando passeggiano insieme.
Dott.ssa Eva Ricci
Medico Veterinario. Biologa, Etologa
*Shih HY, Georgiou F, Curtis RA, Paterson MBA, Phillips CJC. Behavioural Evaluation of a Leash Tension Meter Which Measures Pull Direction and Force during Human-Dog on-Leash Walks. Animals (Basel). 2020 Aug 10;10(8):1382. doi: 10.3390/ani10081382.